2 FEBBRAIO 1862 - REGNO D'ITALIA
    «Una compagnia di Guardia Nazionale della Provincia del Molise» guidata dal veneto Giuseppe Soligo, uno dei Mille di Marsala (1860), della quale fanno parte il Capitano Tamisari, i sottotenenti Palmera, Petrantonio e Tagliaferri, «nonché alcune Guardie Nazionali di Chieuti», mentre perlustra il territorio a Nord del fiume Fortore, s'imbatte nella «comitiva di reazionari» guidata da Nicola d'Alessandro e la stermina. Ad armi riposte la Guardia Nazionale recupera «ventiquattro cavalli... munizioni... viveri» appartenenti ai «reazionari».
    La stessa “forza" molisana il 3 febbraio 1862 mette in fuga un'altra combriccola di briganti che, abbandonati alcuni «cavalli con diversi oggetti», si rinselva nel bosco di Sant'Agata, in territorio di Serracapriola. Aggregato a questi armati c'è Angelo Russo, figlio di Cosmo Russo e Maria Luigia de Rosa, contadino - brigante di Chieuti che il 4 febbraio 1862 - giorno successivo alla disfatta santagatese - ripara nel borgo natale e che - per il suo vivere ai margini della legalità - si vedrà poi condannato a quindici anni di lavori forzati.

   16 NOVEMBRE 1919 - REGNO D'ITALIA: SI VOTA
    1260 aspiranti parlamentari, 54 grandi Circoscrizioni elettorali, 10.239.326 iscritti al voto; l'Italia di Vittorio Emanuele Il di Savoia va alle urne per dar vita alla XXV Assemblea Legislativa del Regno (1° dicembre 1919 - 7 aprile 1921).
    Per la prima volta le Elezioni beneficiano del sistema proporzionale dettato dalla Legge numero 1401 del 15 agosto 1919,- ve ne esprimono i consensi anche i ventunenni maschi. Nell'occasione, o meglio, anche in questa tornata, nell'agone elettorale scendono i «grandi elettori», ovvero funzionari governativi e “notabili" di vaglia, per intercettare suffragi pro - candidati vicini, o graditi al Governo di Roma Capitale, od ai propri interessi.
    Tra gli aspiranti Deputati al Collegio elettorale di Foggia vi è il medico Pietro Castellino (1864 - 1933), parlamentare “Radicale" sin dall'anno 1904 (XXII Legislatura, 30 novembre 1904 - 8 febbraio 1909), approdato alla politica dalla Cattedra Universitaria di Napoli che gli dà fama e credito come docente di Patologia Medica prima e Clinica Medica dopo.
    Nonostante l'impegno assunto dal Governo di Francesco Saverio Nitti per evitare le intromissioni dei Prefetti nelle “sce|te" degli elettori, il Prefetto di Capitanata il 25 Ottobre 1919 così telegrafa al Commissario di P.S. di San Severo nella cui circoscrizione è compresa Serracapriola:
    «Prego V.S. - anche in relazione ai verbali accordi presi - di farmi proposte concrete e complete circa tutti i provvedimenti da adottare per spostamenti e nomine di commissari prefettizi in codesto circondario, voglia esaminare in special modo se convenga, o meno sostituire commissario prefettizio Serracapriola, nell’affermativa, designare persona idonea per sostituirla [...]»(1)
    Il giorno seguente - (26 ottobre 1919) - il Vice Commissario di P.S. di Torremaggiore informa il sottoprefetto di San Severo:
    «In ottemperanza disposizioni impartitemi da V.S. lll.ma mi sono recato a Serracapriola dove ho esaminato la situazione elettorale che è la seguente: scarso seguito per la lista socialista; il partito De Luca(2), tuttora in notevole maggioranza, voterà la lista dell'onorevole Salandra(3) il partito di opposizione che fa capo al dottor Gatta Luigi pare non abbia preso alcuna posizione, mi è sembrato però che simpatizzi per l'onorevole Salandra. Ho avvicinato il dottor Gatta Luigi e gli ho parlato in proposito; egli si è mostrato con me molto riservato e, per quanto abbia insistito, mi ha fatto intendere che egli vorrebbe disinteressarsi della lotta. Mi ha detto pure che nessuno gli ha finora parlato dell'onorevole Castellino che conosce personalmente. Sarà opportuno interessare il predetto dottor Gatta a favore dell'onorevole Castellino, quantunque io ritenga che per Serracapriola non ci sia da fare affidamento».
    Il sottoprefetto di San Severo l'8 novembre 1919 comunica telegraficamente al Prefetto di Foggia:
    «Posizione Serracapriola sempre contraria. Oggi conferii con comandante quella stazione RR. Carabinieri che mi diede notizie sconfortanti per lista Castellino. Avvocato De Nardellis oppositore comm. De Luca sollecitato diverse volte a venire da me non ha creduto di aderire a tale invito né mi risulta se abbia data risposta avvocato Raho di costà che allo stesso scopo gli aveva rivolto delle premure. Per non lasciare intentato ogni altro mezzo, ravviserei opportuno fosse esaminato se possibile o meno che onorevole Castellino ed altri candidati, unitamente all'avvocato Raho si recassero a Serracapriola facendo capo dottor Gatta Luigi il quale, per uanto pare voglia rimanere estraneo alla lotta, pare pure abbia enerazione suo maestro Castellino.
    Cfr. Archivio di Stato - Foggia — Sottoprefettura di San Severo, 1919 Elezioni: Fascicolo 405 - Serie 5, f.»

   18 OTTOBRE 1921 - LESINA
    Dopo il “rivo|gimento Carbonaro" dell'anno 1820, sebbene sul territorio del Regno di Napoli siano presenti truppe austriache, rinasce il Brigantaggio: il Borbone manda in campo più forze militari per contrastarne i misfatti.
    Il primo cittadino di Lesina, Francesco Paolo Pacifico riunisce sotto il suo comando la locale Guardia Civica. Con essa «marcia per il bosco di San Nicandro» Garganico per dare «la caccia ai malfattori» colà annidati. Nello scontro a fuoco che dopo poco si accende tra le parti, Nicola del Gobbo da Serracapriola, «famoso brigante» e capo della «orda la più sanguinante» di quel momento storico del Napoletano, già «iscritto sulle liste di fuorbando» resta ucciso. l suoi «compagni» di masnada, «caduti nell’avvilimento» per la morte del capobanda, «si disperdono» dandosi alla fuga e più non compaiono, «né per quei luoghi» del combattimento, né «per altri della Provincia di Capitanata». Il fuoco dei briganti lascia sul terreno le guardie Elia Paolino e Giorgio Russo; il Borbone di Napoli, quale ristoro di Stato, concede «a ciascheduna delle famiglie» dei caduti una «sovvenzione» mensile di carlini trenta.

   [1] Dal 9 settembre 1919 è Commissario Prefettizio Giovanni Leone che esercita le proprie funzioni fino al 29 dicembre 1919; dal 30 dicembre 1919 è Commissario Raffaele Siniscalchi.

   [2] Alfredo De Luca (1865 - 1924) ed Aniello Luigi Gatta (1862 - 1922) sono i leader dei due partiti” serrani che — l’un contro l’altro armato - si contendono e per più lustri, il Governo di Palazzo Arranga”; i due politici locali depongono le armi, e si uniscono, in vista delle Elezioni Amministrative serrane del 24 ottobre 1920 per soffocare la voce socialista della lista del “mugnaio” Attilio Centuori (Serracapriola, 1881) che - ad urne chiuse - conquista i sedici seggi della maggioranza consiliare (Minoranza, seggi quattro: Gatta Aniello Luigi, Castelnuovo Vincenzo, Alberico Vincenzo, De Luca Carlo).

   [3] Antonio Salandra (1853 - 1931) arriva a San Severo per tenere un comizio in vista delle elezioni politiche dell’anno 1919. Nella circostanza, una forza socialista - un migliaio e più di lavoratori sanseveresi - concentratisi a “Porta Lucera” inscena una protesta per esprimere «odio contro la guerra» nella quale il politico - comiziante, quale Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’ltalia (Governo Salandra II - 5 novembre 1914 - 18 giugno 1916), aveva trascinato il Paese. E, fischiando e gridando “Abbasso Salandra!”, i manifestanti scagliano «pomodori e torsoli di cavoli» contro l’illustre figlio di Troia, (Foggia).
   cfr. Carmine Cannelonga. “Professione: Perseguitato politico”, a cura di Severino Cannelonga.
   Miranda Editore - 2015 - pagina 27