La fascia costiera delle due marine, lunga circa 16 chilometri, nei territori di Chieuti e Serracapriola, ancora incontaminata, parte, a nord, dalla foce del torrente Saccione che segna il confine con il comune di Campomarino e arriva a sud verso la fine del bosco Longara confinante con il comune di Lesina.
Il rimboschimento di questa zona iniziò nel secondo dopoguerra ad opera di Vincenzo Iaconianni che coordinò, in qualità di maresciallo del Corpo Forestale dello Stato, tutto il lavoro nei comuni di Serracapriola, dove risiedeva, Torre Fantine (Chieuti Scalo), Torre Fortore (Lesina) e Campomarino, fino al novembre del 1959, anno in cui si trasferì a Sesto Calende (VA).
La Bandiera Blu d’Europa dal 1991 ha confermato il mare pulito del nostro litorale, da quando fu consegnata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri on. Nino Cristofori nelle mani del sindaco di Serracapriola ins. Antonio Cordisco e negli anni successivi al comune di Chieuti. Nel 1997 il gestore del lido Barone Ennio Ciarallo ricevette dal giornalista Puccio Corona un riconoscimento speciale per il decennale della nascita della Bandiera Blu, istituita dalla F.E.E. nel 1987, anno europeo per l’ambiente, e nell’estate 2002 anche la bandiera “Vivere il Mare”, donata da “Linea Blu”, tramite Fabrizio Gatta, uno dei conduttori della nota trasmissione e della cerimonia di questa premiazione.
La marina di Chieuti, un tempo Torre Fantine, è stata da sempre la spiaggia comune dei chieutini e dei serrani, quando si andava è fè nà lèvète in bicicletta, con i carretti o per i pochi privilegiati con le prime automobili prese a noleggio. I ripari dal solleóne per l’intera giornata erano i pochi casotti privati di legno delle famiglie benestanti (de Nardellis, Alberico, Petronzi, de Luca), le baracche allestite alzando le stanghe dei carretti, su cui si stendevano ampi teli, ràchene, e qualche ombrellone a cabina. I pescatori con le paranze spesso attraccavano alla battigia per vendere frutti di mare e pesci ancora vivi. Le bagnanti, vestite di tutto punto, riparavano dal sole, ma soprattutto dagli sguardi indiscreti dei ragazzi, le loro ridottissime nudità in zone ben protette della spiaggia (Oggi, nell’epoca dell’edonismo, i corpi, in promiscuità, mettono in mostra ogni centimetro della propria pelle ben curata da creme, diete e opportune depilazioni).
Col tempo sorsero le strutture turistiche: stabilimenti balneari, pizzerie, qualche albergo-ristorante e lungo la S.S. 16 palazzine residenziali.
Nel 1950 il romano Antonio de Piro fondò il “Lido delle Sirene”, gestito poi da La Torre Anna Maria e oggi da Enzo De Santis. Nel 1953 il cav. Ettore De Simone (1896-1981) realizzò il “Lido Barone”, passato nel 1963 al nipote Vincenzo Ciarallo, che aprì anche un albergo ristorante per cacciatori. A questi subentrò nel 1978 il figlio Ennio e dal 2007 continua l’attività Roberto, figlio di Ennio. Negli anni ‘970 il chieutino Donato Volpitti realizzò il “Lido Azzurro”, frequentato per consuetudine dai chieutini, oggi di Mario Martinelli (subentrato al padre Albino, deceduto) che assieme alla madre Mafalda Ciarallo, eccellente cuoca, gestisce anche il proprio albergo-ristorante Hotel Qeft 4 pl.dei Lidi, aperto tutto l’anno. Una famiglia, i Ciarallo-Martinelli, che continua a vivificare al meglio la marina di Chieuti. Successivamente sorse il lido chiamato dei Ferrovieri, oggi “Lido Dielleffe” di Antonella Cericola e il “Lido del Sole” di Claudio Di Rocco con l’albergo “Milano” e un campo da tennis.
La marina di Serracapriola che inizia dalla foce del Canale Capo d’Acqua, con otto chilometri di spiaggia e una rigogliosa macchia mediterranea, di cui una parte ricade nel Parco Nazionale del Gargano, è priva di strutture turistiche. Vanta tre perle: Le Marinelle, rimboschimenti di conifere e specie protette di fauna e flora, con il rudere in arenaria Torremozza (torre di difesa, come altre lungo l’Adriatico, costruita per contrastare l’offensiva turca nel XVI secolo), la foce del Fortore e la Longara con pini e eucalipti.
Nell’anno 1984/85, sindaco Michele Caccavone, venne costruita, poco distante dalla statale 16, la Stazione di Serracapriola con il ponte sull’unico binario della ferrovia, con la speranza che si potesse sviluppare la marina e la zona circostante anche con la costruzione di un nuovo binario. Niente di tutto questo, perché la struttura non ha mai funzionato, anzi è rimasta abbandonata, preda di vandali che hanno distrutto infissi e bagni. L’unica opera che resta utile ancora oggi è il cavalcavia che ci porta dalla statale 16 alla marina di Serracapriola, percorrendo la nuova strada asfaltata, realizzata dall’Amministrazione Camporeale all’inizio dell’estate 2008 con finanziamenti dell’Unione Europea. La spiaggia di Serracapriola e parte della battigia, con il diretto interessamento del vice sindaco Giuseppe d’Onofrio, sono state pulite (17-19 luglio 2008) da sterpaglie, rifiuti e dai resti di una palazzina della famiglia Toschi, proprietaria dei terreni circostanti, costruita vicina alla spiaggia e crollata da tempo.
In questa palazzina scomparsa e sulla spiaggia circostante nel 1992 venne girato il film “Abissinia”, opera prima del giovane regista Francesco Martinotti. Fra gli attori i principali furono: Enrico Salimbeni, protagonista, Mario Adorf, Grazyna Szapolowska, Luca Zingaretti, Milena Vukotic. Nel corso della lavorazione fra le tante comparse serrane una breve parte fu affidata al nostro Renato Ciarallo che si dimostrò all’altezza della situazione. La prima nazionale del film “Abissinia” fu girata il 2 giugno 1993 nel Cine Teatro Palazzo di Serracapriola.
Ora è più agevole arrivare alla nostra spiaggia, grazie alla strada asfaltata a al libero passaggio di accesso al tratto brecciato, una volta chiuso perché ritenuto dai Toschi “proprietà privata”. È un passo avanti importante che lascia sperare per il futuro. Finalmente, dopo le tante sollecitazioni alla Provincia da parte dei Comuni di Chieuti e Serracapriola, è in via di completamento al 22-09-2008 anche il rifacimento del manto stradale, sul tratto Serracapriola-Chieuti, iniziato nell’agosto c.a. da Chieuti fino alla litoranea S.S.16.