Per ferma decisione del parroco don Renato Orlando, quest'anno, per la prima volta nella storia della chiesa locale, in occasione della festa di San Fortunato Martire (23/24-05-2004) è cambiato il modo di organizzare le feste religiose esterne, a vantaggio di una spiritualità più consona ai principi della cristianità.
Nella lettera aperta pubblicata da LA PORTELLA del 25 Aprile 2004 il parroco spiega le motivazioni che lo hanno indotto a prendere i provvedimenti sottoindicati.

Feste patronali 2004 a Serracapriola

Già da alcuni anni ho scelto il 6 gennaio, "Solennità dell'Epifania", giorno dell'annunzio da parte della chiesa della Pasqua, "centro di tutto l'anno liturgico e da cui scaturiscono tutte le feste cristiane", per rendere noto alla comunità serrana le date delle feste paesane, per quest'anno:
- Festa della Madre di Dio, Incoronata": domenica 25 aprile;
- Festa dei Santo Compatrono, "Fortunato Martire di Cristo": domenica 23 maggio;
- Festa dei Santo Patrono Principale "San Mercurio soldato e martire di Gesù Cristo": domenica 5 settembre.
    La festa di San Fortunato, quindi, quest'anno viene anticipata dall'ultima domenica di maggio alla penultima, per motivi strettamente liturgico-pastorali: l'ultima domenica ricorre la solennità della Pentecoste e, per la chiesa locale è l'inizio dei Congresso Eucaristico Diocesano (31 maggio - 6 giugno).
    Come si rispettano le leggi dello Stato quando queste coincidono con le elezioni politiche o amministrative, maggiormente il popolo cristiano e una comunità civile sono chiamati al rispetto nell'onore dei santi delle norme liturgiche, che danno il primato alle feste dei Signore.
    Per la preparazione delle feste quest'anno ho dovuto, di autorità, in seguito ad una serie di avvenimenti gravi e di modalità non corrette nella gestione, procedere nel mettere da parte alcuni incaricati per le feste 2003, (tenendo presente che l'unico Comitato Feste "Santa Maria in Silvis e San Mercurio", costituito in base al nuovo statuto approvato dal vescovo diocesano nel 2000, si è sciolto liberamente già dopo la festa di San Fortunato nel 2001). L'appello fatto nel febbraio scorso, anche dalla pagine de La Portella, per la costituzione di un nuovo comitato feste, anche se non ha visto la risposta immediata, tuttavia si è concretizzato nella formazione spontanea di un gruppo di alcuni giovani, uomini e donne, che hanno dato la loro disponibilità all'opera per la raccolta delle offerte sul territorio, davanti alle chiese e nelle associazioni. Segno questo senz'altro positivo per una mobilità di persone, che attorno al parroco, espressione di tutta la comunità, vogliono impegnarsi 'perché siano custoditi i valori della pietà popolare". Purtroppo, affermano sempre i vescovi pugliesi: "Per un errato senso di modernità, per intromissione di persone preoccupate più dell'apparato... per il prepotere di comitati non sensibili ai valori morali e religiosi, le feste religiose spesso si sono trasformate in occasione di sperperi di denaro, di dissipazioni, o peggio, di peccato". Le nostre feste, quindi, devono essere riportate e focalizzate attorno all'elemento religioso, per cui sono nate e si sono sviluppate nel tempo. In questi anni ho raccolto molti dati, che mi hanno fatto giungere a tali decisioni:
    IN ORDINE ALLE PROCESSIONI, ricordando che la processione "benché segno emergente nella ritualità della festa religiosa popolare deve mantenere il suo carattere sacro (cioè di manifestazione di fede vera), evitando ogni commistione con realtà profane".
    1) L'itinerario della processione è stabilito direttamente dal parroco, responsabile dei sacro, senza essere demandato assolutamente ad altro, neanche al comitato. Egli è il garante della brevità della processione, perché non sia svilita con inutili lungaggini, attraverso strade secondarie per strumentalizzazioni i inerenti agli spari o a laute offerte o richieste che soddisfano esigenze di singoli pur apparentemente giustificate. Per gli ammalati ci si impegna con l'icona della Madre di Dio durante il mese di Maggio o con il bacio dei braccio dei Santi Patroni nelle case.
    2) La processione, quale espressione dei popolo di Dio in cammino, va animata da preghiera, canti, brani biblici. Il ruolo della banda musicale è principalmente quello di sostenere i canti religiosi o di alternarsi con brani religiosi musicati alla preghiera.
    3) Il momento culminante della processione sarà la Celebrazione Eucaristica in Piazza Castello. La Madre di Dio, Incoronata e i Santi Patroni ci portano direttamente all'incontro con il Cristo, morto e risorto nel mistero eucaristico.
    IN ORDINE Al PORTATORI DELLE IMMAGINI 0 RELIQUIE, nella nota pastorale dei vescovi pugliesi sulle feste religiose popolari dei 1998 si afferma chiaramente: "Ribadiamo con fermezza quanto già disposto precedentemente, È VIETATO FARE ASTE PUBBLICHE PER PORTARE LA STATUA Di UN SANTO".
    Pertanto è abolito e vietato severamente ogni concorrenza di squadre pre-costituite per portare un santo o proporre anche solamente offerte dei portatori o sponsorizzare la festa con il preteso diritto dei portare i santi. I santi non possono essere messi all'asta e non hanno alcun prezzo con cui si può competere. L'unico prezzo per cui loro stessi sono diventati tali è la vera fede in Gesù Cristo, la loro conversione (cambiamento di vita), la loro autenticità e testimonianza di vita secondo il vangelo e i comandamenti di Dio, le loro opere di carità, il loro spirito di preghiera e di penitenza, nonché per i martiri, nostri Patroni, il prezzo dei loro sangue versato liberamente per amore di Cristo. Se ogni cristiano-battezzato, al di là della sua posizione sociale o delle possibilità economiche, può essere un potenziale portatore, di volta in volta sono stabiliti dal parroco i criteri della scelta delle persone e le condizioni per portare i santi, tra cui: l'iscrizione previa e frequenza a momenti di formazione di fede, di preghiera e di comportamento.

Il parroco Don Renato