Anche il bilancio di previsione per il 2012 ed il programma delle opere pubbliche nei due consigli comunali di Giugno e Luglio
Entrambe il 4 del mese (la prima a Giugno e la seconda a Luglio), le due riunioni del consiglio comunale di Serracapriola dall'ultimo numero de La Portella.
Con 9 voti favorevoli e 4 (il gruppo di minoranza) astenuti, nella sua seduta in sessione straordinaria ed urgente, la sera del 4 Giugno 2012, il consiglio comunale ha approvato l'unico argomento iscritto all'ordine del giorno dei lavori: Vertenza M. F. contro Comune di Serracapriola - riconoscimento di debito fuori bilancio - sentenza del Tar Puglia sezione di Bari n. 4165/2010. Prima della votazione, il sindaco Marco Camporeale ha spiegato che la questione, relativa a terreni in zona 167 e vecchia del 1979, riguardava l'indennizzo che il Comune deve ad alcuni privati cittadini di Serracapriola per l'esproprio di loro terreni eseguito ad opera dell'Ente Locale. Indennizzo fissato, secondo calcoli suggeriti dallo stesso Tar e fatti propri dal Comune con la sua proposta in sede di giudizio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, a 25,82 euro per metro quadrato. Pur dichiarandosi, a nome proprio e del suo gruppo consiliare, favorevole a tale proposta, il capogruppo dell'opposizione, Michele Caccavone, annunciando l'astensione sul voto, ha fatto verbalizzare una sua dichiarazione nella quale chiedeva all'Amministrazione comunale di rivedere il Piano di ricognizione dei costi di acquisizione delle aree espropriate e la determinazione dei costi di acquisizione delle aree espropriate e la determinazione dei corrispettivi di cessione delle aree a conguaglio (vedi La Portella anno XIX n.1. - n.123), nella parte riguardante la
somma fissata a 30,10 euro al mq. per i terreni espropriati portandola a 25,82. In replica, il sindaco ha ribadito che la somma di 25,82 era solo una proposta del Comune per il caso specifico e che non era certo che questa fosse accolta dal Tar e, quindi, al momento non era possibile rivedere quanto approvato con il Piano di ricognizione.
Posizioni diverse, fra maggioranza e minoranza, anche sul primo punto in discussione la sera del 4 Luglio 2012. All'esame l'Approvazione del programma delle opere pubbliche per il triennio 2012/2014 e dell'elenco annuale 2012. Relazionando sull'argomento, il sindaco ha illustrato gli interventi previsti. Fra questi, per l'anno in corso: ¤ 150.000 per l'adeguamento sismico della scuola media; ¤ 350.000 per l'adeguamento della scuola media alle norme di sicurezza ed igiene del lavoro e l'eliminazione delle barriere architettoniche; ¤ 278.000 per la costruzione di nuovi loculi cimiteriali, ¤ 3.190.000 per la prevenzione del rischio geologico (Greppa Petronio, Vallone Don Ciccio, Forca Nuova, Via Ciro Menotti, ecc.). Al momento della votazione, 8 voti favorevoli (nel corso dell'esame dell'argomento si era assentata per motivi personali l'assessore Rosamaria Giacci rientrata durante la trattazione del punto successivo) e 4 contrari (il gruppo di minoranza).
Unanimità, invece, sul punto Costo aree e fabbricati da cedere in proprietà o diritto di superficie per l'anno 2012. Dopo la relazione del Sindaco, il Consiglio ha quindi deliberato che, pur non avendo il Comune di Serracapriola fabbricati da destinare alla residenza, il costo delle aree inserite nel Piano di Edilizia Economica e Popolare (PEEP) sarà di ¤ 18,83 al metro cubo di costruzione per il diritto di superficie e ¤ 40,23 al metro cubo in diritto di proprietà.
Di nuovo 9 voti favorevoli e 4 contrari, invece, sull'Esame ed approvazione del bilancio di previsione 2012, della relazione revisionale e programmatica 2012/2014 e del bilancio pluriennale 2012/2014. Esponendo brevemente l'argomento, il Sindaco ha rimarcato il fatto che con l'entrata in vigore dell'IMU al posto dell'ICI, al momento non si sa ancora quanti soldi entreranno nelle casse comunali da questa imposta (poiché il 50% della tassa sulle seconde case e sui terreni andrà allo Stato). Camporeale, inoltre, ha sottolineato che "nonostante i gravi tagli che vengono operati costantemente ai trasferimenti ed alle entrate degli Enti Locali, L'Amministrazione comunale è riuscita a non ritoccare la TARSU, né le tariffe comunali (mensa, colonia, ecc.), evitando, così di colpire le fasce più deboli della popolazione, già colpita dalla crisi nazionale, mantenendo nel contempo inalterato il livello dei servizi fomiti alla cittadinanza."
Il Consiglio ha poi ritrovato l'unanimità nel voto al momento di approvare l'Individuazione degli organismi indispensabili per la realizzazione delle finalità istituzionali dell'Ente, organismi individuati nelle tre commissioni minime previste per legge: giudici popolari, elettorale e paesaggistica.
Di nuovo maggioranza favorevole e minoranza astenuta, invece, sull'Adozione del nuovo regolamento comunale per la disciplina dei contratti. Prima della votazione e dopo la relazione del Sindaco, dai banchi dell'opposizione, Michele Caccavone ha chiesto alcuni chiarimenti relativi alle modalità di svolgimento delle gare per cottimo fiduciario per le forniture di beni e servizi con particolare riguardo al numero minimo di partecipanti. Dopo un intervento dell'architetto Giovanni Papalillo, che ha dato alcune spiegazioni circa le richieste di Caccavone, l'esponente di minoranza ha anche suggerito di rinviare l'argomento in attesa delle modifiche al sistema di acquisti tramite CONSIP (Concessionaria Servizi Informativi Pubblici, la centrale acquisti per la Pubblica amministrazione) che il Governo centrale sta studiando nell'ambito della revisione della spesa pubblica. Impegnandosi a rivedere il regolamento, in caso di nuove disposizioni di legge, il Sindaco ha quindi messo ai voti l'argomento, approvato con 9 si e 4 astenuti.
Senza particolari discussioni è stato poi approvata all'unanimità l'Adozione del nuovo regolamento di organizzazione degli uffici dei servizi ed i suoi criteri generali.
Ancora all'unanimità è stato poi approvata la Rettifica di errori materiali nel testo della deliberazione consiliare n.33 del 21/12/2011, a proposito di errori materiali nel testo delle delibere, rilevando che "in quasi tutte si riscontrano dei veri oltraggi alla lingua italiana ", Caccavone ha sollecitato l'Amministrazione ad una maggiore attenzione all'estensione delle delibere.