Sono stati 357 gli elettori serrani che il 12 e 13 giugno sono andati a votare per i quattro referendum sulla legge 40/2004. Il 10,60% dei 3365 iscritti nelle liste elettorali comunali (1573 maschi e 1792 femmine). 240, i SI, 93i No, 15 le schede bianche e 9 le nulle.

Dei referendum e della legge 40 si è parlato e discusso la sera del 6 maggio in un incontro-dibattito promosso da La Portella dal Circolo Culturale Ricreativo Femminile e dall'Oratorio Parrocchiale. Un incontro-dibattito aperto a tutti, che si è tenuto nei locali dell'oratorio parrocchiale. Eloquente, nelle intenzioni degli organizzatori, il titolo scelto per il particolare appuntamento, "Diritti della coppia - Diritti dell'embrione. La legge 40 ed i referendum". Significativa anche la scelta dei relatori: un ginecologo serrano, Stefano Giannubilo, un avvocato donna legata a filo doppio con Serracapriola, Monica Galasso, ed il vescovo della diocesi di San Severo, monsignor Michele Seccia. Tre "tecnici": uno per ogni aspetto della questione, medico, giuridico e morale.

L'intento dei promotori del l'incontro-dibattito, come ha confermato lo svolgimento della serata, non è stato certamente quello di "indirizzare" verso una, l'altra o l'altra posizione ancora nei confronti del referendum. Professionali e molto preparati, in maniera chiara ed esauriente, Stefano e Monica, ciascuno per il proprio settore, hanno illustrato alcuni aspetti della legge 40 e del referendum, senza lasciar trasparire il proprio giudizio e pensiero personale sia sulla legge stessa che sui referendum. Molto correttamente, anche il vescovo non ha fatto "campagna elettorale". Dopo le prime due relazioni, monsignor Seccia, senza aggiungere alcunché ha invitato tutti i numerosi presenti a rivolgergli ogni tipo di domanda sul tema della serata. Domande che non sono mancate, né per il Vescovo, né per il ginecologo e l'avvocato.

In tanti, di diverse fasce di età, hanno affollato i locali dell'oratorio per partecipare all'incontro-dibattito. Più che positivi i commenti raccolti sul particolare appuntamento, così come i giudizi sugli interventi di ogni singolo relatore. Ancora una volta, dunque, Serracapriola ed i serrani hanno dimostrato che, se giustamente motivati e sensibilizzati, non tutti disertano incontri e dibattiti.