I Paolantonio: quasi un secolo di feeling con le Poste Italiane
     Godeva della stima e della fiducia di Domenico Salciti, direttore dell'Ufficio Postale Telegrafico di Serracapriola. Nel Maggio 1914, mentre in Europa iniziavano ad addensarsi venti di atrocità umane, Pasquale Paolantonio, detto Casimiro, per «chiamata diretta» del direttore Salciti, iniziava il servizio di portalettere nelle "Regie Poste Italiane". Una vita professionale durata fino al Maggio 1952, un racconto di lavoro tessuto ad intreccio di lettere, vaglia, stampe e pacchi, recapitati con discrezione e precisione diventate leggendarie nel ricordo dei serrani. Ed anche con estrema celerità, benché il lavoro di Paolantonio fosse affidato tutto alla manualità dei tempi ed all'impegno della forza fisica necessaria alla doppia distribuzione giornaliera degli effetti postali (mattina e pomeriggio) in un paese a "zona unica" con densità abitativa elevata.
      La precisione del lavoro e la coscienza professionale del genitore vennero fatte proprie dal figlio Domenico Paolantonio, detto Mimì (classe 1923), che a Maggio 1952, per successione, subentrò al genitore collocato in pensione per i raggiunti limiti di età anagrafica.
      La passione per il servizio postale animò e mosse anche gli altri due figli maschi di Pasquale Paolantonio, Alfonso - Funzine (classe 1926) e Gabriele, detto Bebbé (classe 1935). Per concorso, i due fratelli seguitarono a percorrere le orme familiari, Alfonso dal Settembre 1963 e Gabriele dal Gennaio 1972 a Gennaio 2000. Entrambi qualificarono il locale servizio del recapito anche con la volontà e la disponibilità ad ogni necessità dei servizi d'istituto ed ... a tutto vantaggio dell'utenza postale di Serracapriola.
      Il lungo viaggio della famiglia Paolantonio nelle Poste Italiane, iniziato nel secolo appena doppiato, continua con Pasquale Paolantonio (junior) classe 1967 - figlio di Alfonso e Palmina Ciarrocchi, che da giovane dirigente dell'ufficio postale di Poggio Imperiale (Fg) guarda al futuro professionale ammiccando al passato familiare costellato di postelegrafici di razza.