Il corso Garibaldi e le costruzioni che vediamo oggi sono nate dopo la metà del XVIII secolo in seguito ad un progetto disegnato dal duca dell’epoca che consisteva in un grandissimo viale che somigliasse ai “Campi Elisi” di Parigi.
Il “borgo”, come veniva chiamato in passato, doveva essere orientato a nord ed avere come obbiettivo finale l’imbocco in corrispondenza del portale nord del castello.
L’idea ambiziosa del duca però non poteva trovare una soluzione migliore dall’attuale (con un orientamento di circa 15 gradi verso nord-ovest), perché la direzione nord desiderata dal duca andava a scendere lungo la valle sottostante.
Targhe civiche, ancora ben leggibili, situate ai lati del viale, testimoniavano una sorta di taglio del paese in “borgo Oriente” e “borgo Occidente”, termini ancora in uso nella parlata serrana.
In ogni caso il corso, orgoglio e vanto degli abitanti di Serracapriola, col tempo e con la crescita urbanistica, soppiantò il paese “vecchio” portandosi dietro tutte le attività, artigiane e commerciali, compresa la consueta passeggiata, o “struscio” lungo i suoi settecento metri.
Nel 1883 fu eseguita l’intera pavimentazione del borgo ed il suo “arredo” corredandolo di marciapiedi alberati inizialmente da acacie e poi da lecci.
Nell'aprile del 2001, la visione della "piazza" del paese è cambiata, difatti, la statua di San Francesco è stata spostata e sostituita dalla fontana del "Capriolo". L'operazione è durata per qualche mese nei quali si è provveduto ad una piccola deviazione dell'ingresso al paese con l'allestimento di un giardino che oggi accoglie la statua di San Francesco ravvicinandola al Convento dei Frati Cappuccini.
Tra i giovani comunque anche se Serracapriola non è un centro grandissimo, il corso, unico luogo di ritrovo, risulta spesso dispersivo, cosa che sicuramente non poteva accadere nella “chiazzagrande” che univa il breve tratto di strada fra il castello e la chiesa del patrono S. Mercurio.